venerdì 4 dicembre 2009

habitat comunitari

Di seguito pubblichiamo la lettera del Dott. Perrino al Comitato.


Circa due anni fa (...) fummo contattati dal comune per verificare la possibilità di realizzare un percorso naturalistico per le scolaresche nella stessa area. Dai sopraluoghi in campo emerse la presenza di importanti emergenze naturalistiche, sia dal punto di vista botanico (settore di mia compertenza) e sia dal punto di vista faunistico, che ci portò a proporre, oltre al percorso didattico (che non prevedeva la realizzazione di altre strade) l'istituzione di un'area protetta (si pensò ad un SIC). In quel periodo ero collaboratore dell'ufficio parchi (Regione Puglia) e riferii delle emergenze presenti nell'area, e mi fu suggerito al fine di istituire il SIC, di realizzare una catografia e relazione naturalistica dettagliata (flora, vegetazione e fauna). Gli studi furono proposti durante un incontro al comune, presieduto anche dal sindaco e dai vari assessori, ma non se ne fece nulla. Comunico inoltre che sto conducendo studi botanici per caratterizzare gli oliveti secolari della Puglia (progetto life+), i cui risultati parziali hanno evidenziato una ricca biodiversità vegetale, con specie di notevole interesse conservazionistico. ... Le riferisco brevemente la presenza nell'area, su cui si intende realizzare la strada, di habitat comunitari presenti nell'allegato I della direttiva CEE 92/43 (codici 6210 e 8210). Si tratta in sostanza per la parte botanica di popolazioni a Stipa austroitalica (pseudosteppe) e delle fomazioni rupicole a Campanula versicolor e Scrophularia lucida, mentre per la fauna è di rilievo la presenza di diverse specie di interesse tra cui Melenargia arge (lepidottero diurno) endemico dell'Italia meridionale e protetto dalla stessa direttiva.

Dott. E. V. Perrino
PhD in Environmental Science


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