sabato 26 dicembre 2009

Sui colli senza alleati



Mi chiamo Antony John Bolwby e sono nato a Londra nel 1930. Mio padre, Francis Robert Bolwby, maggiore generale del genio di Sua Maestà, ha combattuto in Italia durante la Seconda guerra mondiale dove ha conosciuto la sua seconda moglie. Da una circostanza dolorosa e cruenta – quale solo la guerra sa essere e, in particolare, quella guerra – è sorto un sentimento positivo, l’amore per l’Italia e per la Sua splendida gente.



E non è passato anno che prima con mio padre e, in seguito, con la mia famiglia, non abbia trascorso le mie vacanze nel vostro meraviglioso Paese. Ho appreso la vostra lingua – ho anche conseguito una laurea presso una vostra università e oggi, ormai pensionato, traduco in inglese i vostri autori per alcune case editrici londinesi – ho studiato le vostre tradizioni, sono stato rapito dal vostro modo di vedere il mondo. Negli ultimi anni, congedatomi dall’esercito, ho trascorso lunghi periodi in campagna, ospite di amici, nei pressi della città di Cisternino, ove da tempo si è stabilita una nutrita comunità di miei connazionali. Ebbene proprio questa estate ho appreso di un progetto, ormai in fase di realizzazione, riguardante una strada, nel tratto tra Ostuni e Cisternino, lunga oltre cinque chilometri con una sezione di circa venti metri che taglierà campi e uliveti e travolgerà quelle straordinarie opere che sono i muretti a secco. Questo, a quanto pare, per consentire il passaggio di grandi mezzi e servire villaggi turistici la cui realizzazione – si dice – sia fortemente desiderata da investitori inglesi, nonché da politici e imprenditori locali. Le “voci”, tuttavia, non mi interessano, se qualcosa di irregolare emergerà – e sinceramente mi auguro che si tratti solo di dicerie – le autorità sapranno intervenire adeguatamente. Ciò che invece mi sta a cuore è la bellezza del vostro paesaggio che rischia di essere sfregiata. Sono inglese ma sono fermamente convinto che la bellezza sia patrimonio di tutti. Ho dialogato con alcune persone colpite direttamente da questo progetto, ho sentito parlare di un comitato sorto e per difendere l’ambiente ma che non si sta muovendo, non sta facendo granché. È dunque l’assenza di un moto di reazione di fronte ad un tale imminente scempio che mi turba: tutti si lamentano ma nessuno fa sentire la sua voce. “Sa generale – mi hanno detto – è facile per lei parlare, lei non vive qui, lei non deve andare sopra al comune a chiedere i permessi”. Anche questo è vero ma posso assicurarvi che nella mia vita ho fatto tante battaglie, talvolta anche per cause sbagliate, talvolta al posto di altri che avrebbero dovuto combatterle: era il mio mestiere e, credetemi, l’ho fatto bene. Sono vecchio e non intendo imbarcarmi in questa impresa, ma ho troppa ammirazione per le gente del Sud per sopportare che nessuno faccia niente. È la vostra cultura, è il vostro ambiente ad essere minacciato, non permettete che la vostra terra sia violentata, reagite nelle sedi opportune. Ma questa volta contate su voi stessi, questa volta dubito che arrivino “gli alleati” ad aiutarvi.
Io ora parto augurandomi che, tornando, possa ancora ammirare la bellezza del vostro paesaggio in caso contrario andrò altrove, lontano dalle autostrade e, probabilmente, nessuno sentirà la mia mancanza ma io, di certo, sentirò la vostra e della vostra terra. Mi auguro che pubblichiate queste mie righe nella speranza che possano essere di stimolo a qualcuno.

Cisternino, 22 settembre 2009

Antony John Bolwby

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