domenica 18 aprile 2010

la risposta della Regione attraverso la Prof. Angela Barbanente

La nota a firma di Angelo Cardone, successivamente trasmessa al mio indirizzo email da alcuni altri abitanti di Cisternino, mi obbliga a fornire alcuni chiarimenti. Come cercherò di spiegare in breve, i casi della strada dei Colli e dell’ultimo tratto della strada statale 275 Maglie-Leuca sono profondamente diversi sotto il profilo sostanziale e procedurale. Essi, dunque, non possono assolutamente essere accostati - come invece si fa nella nota - per dimostrare la mancanza di coerenza del comportamento regionale. Sul primo caso ho già risposto in occasione di un precedente appello di Angelo Cardone al presidente Vendola, e pertanto mi limito a ricordare che a conclusione di un iter pluridecennale, il Comune di Cisternino è giunto all’approvazione di un progetto rivisitato rispetto a quello originario di maggiore impatto ambientale e interferente addirittura con un’area boscata. Su questo progetto la Regione ha espresso un parere paesaggistico conforme alle norme del Piano Urbanistico Territoriale Tematico Paesaggio (PUTT/P), ossia basato sulla valutazione che il tracciato proposto dal Comune costituisse l’alternativa maggiormente capace di tutelare le componenti paesaggistiche di maggior rilievo presenti lungo il percorso viario e contenente prescrizioni volte a salvaguardare il patrimonio culturale e botanico-vegetazionale, imponendo, in fase di progettazione definitiva, un rilievo puntuale finalizzato alla integrale tutela delle formazioni di macchia, degli ulivi, delle querce, delle pareti a secco con relative siepi di divisione dei campi e di delimitazione delle sedi stradali. Se poi l’opera è inutile, non spetta accertarlo a chi si esprime in materia paesaggistica ma ad altri enti e (primariamente gli enti locali interessati, ossia Comuni e provincia) e uffici con diverse competenze.


Sul secondo caso, il ricorso della Regione è motivato dalla mancata considerazione, nella deliberazione del Cipe di approvazione del progetto definitivo per il finanziamento dell’opera nell’ambito della legge obiettivo, di quanto previsto da una deliberazione della Giunta regionale del 2007, che aveva introdotto prescrizioni tese proprio a rendere compatibile dal punto di vista paesaggistico la viabilità di collegamento fra Montesano e S. Maria di Leuca progettata dall’ANAS. Si consideri che tale viabilità è costituita da un’arteria a scorrimento veloce a 4 corsie con sezione di 22 mt, interamente in nuova sede, recintata da entrambi i lati, priva di intersezioni a raso con la viabilità esistente e quindi con notevole presenza di cavalcavia e un’amplissima rotatoria nel tratto terminale in S. Maria di Leuca. Dunque, quello che viene definito ammodernamento della SS Maglie-Leuca non consiste – come si afferma nella nota di Cardone - nella semplice messa in sicurezza di una viabilità che “in ogni caso, già esiste e ha già parzialmente compromesso il territorio”, ma nella realizzazione ex novo di una grande infrastruttura che correrà all’incirca parallela alla viabilità esistente. Occorre infine considerare che la deliberazione della Giunta regionale sopra citata prescriveva che la progettazione esecutiva dovesse essere accompagnata da un’analisi dei paesaggi attraversati dalla strada, prevedendo misure di mitigazione ambientale e di integrazione alla morfologia dei luoghi e agli elementi paesaggistici, quali il recupero dei muri a secco e degli antichi accessi alle case rurali attraverso interventi di montaggio e rimontaggio, il recupero delle alberature monumentali esistenti lungo il tracciato, reintegri mediante densificazioni della maglia olivetata o dei boschi a margine della strada. Inoltre, prescriveva di conferire unitarietà al progetto mediante l’osservanza di regole dimensionali e tipologiche che valorizzassero i caratteri paesaggistici dei luoghi e di prevedere le opportune connessioni con la pista ciclabile e con la rete interpoderale esistente, segnalandole con apposita cartellonistica, per favorire la percorrenza di itinerari alternativi e quindi una più ampia fruizione dei paesaggi rurali presenti lungo il percorso. Il comportamento della Regione è stato dunque coerente: in entrambi i casi, infatti, esso è stato rispettoso delle norme vigenti e delle decisioni degli altri attori che intervengono nel processo decisionale e, nel contempo, volto a migliorare, nei limiti delle proprie competenze, la qualità delle opere che si realizzano sul territorio regionale, cercando di conciliare sicurezza stradale e tutela del paesaggio. Rispettoso delle regole, invece, non è stato il Cipe che, nell’approvare il progetto definitivo della Maglie-Leuca nel tratto fra Montesano e S. Maria di Leuca, ha semplicemente ignorato le prescrizioni regionali, oltre che alcuni risultati di un’intesa raggiunta con i comuni dell’area. 
Angela Barbanente

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