sabato 12 luglio 2014

Costi certi, benefici (se esistono) assai limitati! L'intervista a Luca Pellegrini, professore ordinario di Economia.


Professore, a Cisternino è guerra tra il Comune che vuole la Strada dei Colli e gran parte dell'opinione pubblica che invece difende l'ambiente e il paesaggio. Come economista lei che cosa pensa di questa vicenda?

Penso che ogni progetto pubblico dovrebbe essere corredato da una analisi costi e  benefici. E' esattamente quello che fanno tutte le imprese private quando valutano se esiste spazio per un margine di profitto. Ma per un ente pubblico la valutazione è più complessa perchè il soggetto di riferimento non è l'investitore privato, bensì la comunità di riferimento Ciò significa che nel conto dei costi e dei benefici vanno computati anche elementi che per il privato, se non è obbligato a considerarli, sono irrilevanti.

Quali sono questi elementi?
I costi che cadono su soggetti terzi, che il privato non deve compensare, o i benefici che non è in grado di farsi riconoscere. Dovrebbe essere evidente che un soggetto pubblico non può comportarsi allo stesso modo.

Nel caso della Strada dei Colli i costi sarebbero coperti da un finanziamento Cipe. Questo cambia qualcosa?


Quando esiste una disponibilità finanziaria per un investimento, è ovvio valutare, di nuovo come farebbe un privato, se esistono alternative che possono rendere di più, in questo caso, alla collettività interessata. Invece il completamento della Strada dei Colli tra Cisternino e Ostuni è l'ennesimo esempio di come gli investimenti pubblici sono realizzati senza seguire questa, diciamolo, ovvia regola.

Può spiegarci perchè?

Vediamo gli elementi principali che definiscono il progetto. Il primo, che vale la pena di chiarire subito poiché per alcuni sembra essere quello che rende scontata la realizzazione della strada, è l'esistenza di un tratto già costruito. Ma è palese che il fatto che questo tratto esista non rende affatto scontato che dopo così tanto tempo il completamento dell'opera, se mai ha avuto un senso, lo abbia ancora. Ma torniamo al problema costi e benefici. I costi per la collettività sono anzitutto quelli di costruzione, e qui va ancora sottolineato che andrebbero valutate anche le possibili alternative dell'impiego delle relative risorse.

Ci sono altri costi, oltre quelli per la costruzione?
E' evidente che questo non è l'unico costo, e a dirlo è il clamore sollevato dal progetto della strada.
Il tratto di completamento della Strada dei Colli attraversa un'area paesaggisticamente pregiata che in parte viene compromessa da subito, con la realizzazione della strada, e in parte pone le premesse per compromissioni future causate dalle probabili trasformazioni, sia edilizie sia di destinazione d'uso, degli edifici prospicienti, che affacciandosi su una strada pensata per elevate percorrenze prima o poi subirebbero delle modifiche. Insomma, la costruzione della strada sarebbe solo il primo passo verso una più profonda compromissione dell'area interessata al suo percorso. Ora, che valore avrebbero questi danni ambientali? E' difficile fare un calcolo, e qui non ci proverò, ma essi sono correlati al valore turistico della zona e quindi ai benefici che l'attività turistica può generare per tutta la comunità di Cisternino, e quindi non solo per coloro che potrebbero avere un più o meno equo indennizzo da chi costruirà la strada: e questo non per un anno, ma per il futuro.

Lei dunque definisce costi i danni ambientali?

Sì. Un altro elemento specifico di costo è poi costituito dalla rimozione di circa 500 ulivi, alcuni dei quali “monumentali”. Di nuovo è difficile valutare questo danno. Si potrebbe farlo stimando il costo del riprodurli o. come mi sembra che sia stato ipotizzato, ripiantarli e curando di garantirne la sopravvivenza. Nel primo caso il costo è palesemente assai alto: sono piante centenarie. Nel secondo caso, anche assumendo ottimisticamente che la ricollocazione abbia successo, i costi sarebbero di nuovo elevati e tutti in capo ai privati che dovrebbero spesarli e che potrebbero non essere in grado di farlo.

E i benefici? 

I benefici sono identificati in una nuova alternativa per gli automobilisti che percorrono la tratta Ostuni­Cisternino e viceversa. Chi valuta le infrastrutture di trasporto attribuisce un valore al tempo risparmiato dagli automobilisti e lo moltiplica per le previsioni di traffico. Se si risparmiano X minuti e a ciascun minuto viene attribuito un valore di Y euro, il beneficio della strada è pari al prodotto di X per Y moltiplicato per il numero di individui che la percorrono. Ma perchè questo esercizio abbia un senso è necessario che il tempo risparmiato sia percepibile. Detto altrimenti, se si tratta di pochi minuti è difficile che si possa immaginare di attribuire loro un qualche valore. Nel caso della Strada dei Colli, date anche le distanze in parola, sembra proprio che ci si trovi in questa seconda situazione. Non solo, ma per un elevato numero degli abitanti delle due città, dato il loro luogo di partenza e arrivo, è probabile che non ci sarebbe alcun risparmio di tempo. E questo per due motivi: anzitutto per la struttura che assume l'imbocco della strada a Ostuni, meno comodo rispetto all'esistente strada provinciale SP17; poi perchè il tratto di Strada dei Colli di cui è prevista la costruzione è stato inserito, presumibilmente per ridurne l'impatto, sull'attuale struttura di viabilità di vicinato, i tratturi insomma, e quindi il percorso si caratterizza per la presenza di gomiti a 90 gradi che rallentano il traffico, rendono la strada più pericolosa e aleatorio il risparmio di tempo.

Come conclude la sua analisi costi benefici?

I costi sono certi, sia quelli finanziari sia quelli ambientali, ma i benefici, se esistono, appaiono assai limitati.

Che fare dei fondi destinati a realizzare la Strada dei Colli?

Se le risorse finanziarie per il completamento della strada dei Colli sono disponibili, allora è naturale pensare a come utilizzarle per realizzare un investimento alternativo. Per esempio, invece che per portare a termine un progetto probabilmente sbagliato già in origine, impiegarle per riparare i danni fatti con la costruzione di quel primo tratto di strada che oggi finisce nel nulla. Il che potrebbe significare attrezzare quel tratto, che ha un notevole pregio panoramico, per un uso turistico.

L'intervistato è Luca Pellegrini, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese dell'Università Iulm di Milano.

L'intervistatore è Gabriele Invernizzi, giornalista.

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